Duomo di Thiene

Il Duomo di Thiene, solenne e maestoso, si presenta oggi come il risultato di un susseguirsi di costruzioni ed ampliamenti avvenuti durante la sua più che millenaria storia. Le sue vicende sono rintracciabili nelle relazioni pastorali dei Vescovi padovani ed attraverso le cronache dei provvedimenti degli Arcipreti.

Il Duomo di Thiene fa corpo con il Castello Porto-Colleoni-Thiene, e rappresentano insieme il cuore della città. Ne ricordano anche le origini: di un antico e medioevale castrum e di una plebs. In un atto pubblico del 27 febbraio 1292 si legge: “in castro de Tienis apud curiam Sanctae Mariae de Tienis”.

La storia della chiesa di Thiene sicuramente comincia nel 917 (Anarchia Feudale) quando, cappella di una modesta comunità, in forza della cosiddetta “donazione di Berengario” entra nella Diocesi di Padova. La Chiesa aumenta il suo prestigio e nel 1166, nel momento della riconferma del vassallaggio, il nuovo vescovo di Padova Gerardo riaffida il Feudo, ed in particolare la Pieve, il castello e il borgo di Thiene, all’Arciprete Tisone e anche alla Comunità.
Nel 1488, l’allora Vescovo Pietro Barozzi, dopo la visita alla Pieve, nella sua relazione, indica le dimensioni, la forma, l’orientamento e altri particolari della chiesa (quella ricostruita dopo la totale distruzione del castello avvenuta nel 1314 durante le lotte feudali); da queste note si deduce la capienza della chiesa (500 persone circa).
Questa antica chiesa venne abbattuta “a furor di popolo” nel 1625 e l’Arciprete Carlo Rizzi (1619-1630) e la Comunità provvedono alla ricostruzione. La chiesa è a navata unica, con tetto a capanna, concluso sulla facciata da un timpano ornato con le statue di S.Maria Assunta e dei SS. Pietro e Paolo e con lo stemma di Thiene ricollocato sulla facciata dell’attuale duomo; la Chiesa venne consacrata nel 1746.

Tra il il 1792 e il 1796 l’architetto vicentino Ottone Calderari (1730-1803) procede al restauro della chiesa; si ingrandisce il presbiterio, si erigono sei altari e si arricchisce la navata unica con un “soffitto alla ducale” vero gioiello per la struttura lignea e le decorazioni dorate dei lacunari e per le tele di scuola veneta incastonate con pregevoli dipinti; il soffitto incastona 15 preziose tele, opere di artisti Veneti, che operarono tra il 1600 ed il 1700 (Carpioni, Ballante, Pittoni ed altri): l’Assunta di G.B. Pittoni, un’Ascensione attribuita a Giulio Carpioni e una Presentazione al Tempio di Antonio Zanchi.
Nel 1904 iniziano i lavori affidati dall’Arciprete Giuseppe Flucco all’architetto thienese Claro Patinati (1858-1932) che progetta un Duomo imponente in stile neo-classico inglobante la navata unica della chiesa seicentesca col prezioso soffitto. Tra il 1911 e il 1915 si aggiungono le due navate laterali ma i lavori si interrompono a causa della prima Guerra Mondiale; il nuovo Arciprete Angelo Faccin (1922-1947) prosegue con i lavori e nel 1924 si aggiungono il transetto leggermente aggettante ed un ampio presbiterio; tra il 1927 ed il 1930, sull’incrocio della navata mediana con il transetto, viene innalzata la cupola (m. 42) poggiata su otto colonne ioniche in marmo. Il Duomo così ampliato venne solennemente inaugurato l’8 dicembre 1932.

Il secondo conflitto mondiale interrompe i lavori che vengono ripresi dall’Arciprete Lino Pertile (1947-1964) che riesce a portarli a termine e a dare “unità, respiro, luce al tempio” ; tra il 1949 e il 1954 si porta a termine la facciata, si alza la navata mediana di oltre 4 metri, si ampliano le arcate di ingresso alla cupola e al presbiterio e l’interno viene inondato di luce ed il soffitto prezioso restaurato riappare nel suo splendore. Nel 1952 e nel 1963 vengono eseguiti degli affreschi sui pennacchi della cupola, sull’arco trionfale della navata mediana e sulla parete di fondo del presbiterio.