Storia della Parrocchia

A Thiene, probabilmente nel nono secolo, sorge nell’ambito della diocesi di Vicenza la Pieve intitolata, come la prima cattedrale urbana di Vicenza, a Santa Maria.

Il passaggio di Thiene alla diocesi di Padova, conseguente alla donazione di Berengario al Vescovo Sibicone nell’anno 917, ne accresce l’importanza, per effetto della costruzione del Castello, destinato alla difesa del territorio e dei luoghi di culto.

La storia, le motivazioni e le implicazioni di quella decisione sono puntualmente ricostruite nel volume (disponibile presso la segreteria della canonica) “Thiene, Chiesa Padovana in terra vicentina – Dalla donazione di Berengario – anno 917”, di Umberto Todeschini e Mario Passuello.

Nel 1196 si ha la prima notizia di un arciprete, Tisone di Thiene, che riceve dal Vescovo Gerardo di Padova l’investitura del Castello, contenente al proprio interno la Chiesa Plebana di Santa Maria.

Successivamente, fu istituita la collegiata di Santa Maria di Thiene con la Chiesa Plebana, dotata di un patrimonio proprio, servita dal clero raccolto in vita comunitaria presieduto da un arciprete,

Già nell’XI-XII secolo la parrocchia rurale divenne il centro della vita cristiana della comunità e accanto alle chiese sorsero spesso scuole e istituti di carità. Si può dire che la parrocchia si sia conservata nella sua configurazione giuridica e istituzionale inalterata da allora, fino alla riorganizzazione e la definizione della disciplina e delle funzioni ad esse affidate, contenute nei canoni approvati dal concilio di Trento (1545 – 1563).

I decreti conciliari di riforma indicavano come funzione essenziale delle diocesi e delle parrocchie quella della cura delle anime, la loro ragion d’essere era insegnare il vangelo e amministrare i sacramenti. Pertanto si riteneva necessario curare la formazione del clero attraverso l’istituzione di scuole apposite, i seminari, e garantire l’efficacia dell’azione pastorale anche imponendo l’obbligo, per coloro ai quali erano affidate le diocesi e le parrocchie, di risiedervi stabilmente.


Se fino ad allora l’attribuzione di una parrocchia rispondeva in linea principale all’investitura, tipica della tradizione feudale, di un soggetto alla titolarità dei benefici derivanti dal patrimonio parrocchiale, che potevano essere goduti anche “a distanza”, facendo coesistere funzioni civili e ministero pastorale, esercitato spesso in funzione vicaria da preti locali, l’efficacia della disciplina conciliare si manifesta a Thiene dal fatto che, dopo oltre un secolo di arcipreti non residenti, inizia a partire dal 1571 (arciprete Claudio conte Thiene) la successione continua in presenza fino ai tempi nostri.

La funzione principale affidata alla parrocchia è conseguente alla sua definizione, quale risulta dal Codice di Diritto Canonico (can. 515): “La parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell’ambito di una Chiesa particolare, e la cui cura pastorale è affidata, sotto l’autorità del Vescovo diocesano, ad un parroco quale suo proprio pastore.”

Il canone 535 stabilisce, inoltre che “in ogni parrocchia vi siano i libri parrocchiali, cioè il libro dei battezzati, dei matrimoni, dei defunti ed eventualmente altri libri secondo le disposizioni date dalla Conferenza Episcopale o dal Vescovo diocesano; il parroco provveda che tali libri siano redatti accuratamente e diligentemente conservati”.

A testimonianza della “longevità” della Parrocchia di Santa Maria Assunta (con questo titolo compare in documenti nel 1598, ma è certamente anteriore), si conservano, nell’archivio, i libri parrocchiali, le cui prime annotazioni risalgono alla fine del 1500 e costituiscono una fonte straordinaria di conoscenza del nostro passato.

Essi (atti di battesimo, atti di cresima, atti di matrimonio, atti di morte) costituiscono la cosiddetta  anagrafe ecclesiastica, ma hanno svolto, sotto la Serenissima Repubblica e per il periodo di appartenenza all’Austria, anche la funzione di anagrafe civile.

La Chiesa parrocchiale subisce significative trasformazioni. L’antica chiesa della Pieve di Santa Maria, divenuta insufficiente ad accogliere la popolazione residente, viene ricostruita ad iniziativa dell’arciprete Carlo Rizzi a partire da 1625 e consacrata nel 1746.

Nel 1904 l’Arciprete Giovanni Battista dell’Eva avvia il progetto di ampliamento, con l’aggiunta di due navate e nel 1924 l’Arciprete Angelo Faccin prosegue i lavori aggiungendo il transetto, il presbiterio ed innalzando la cupola. Il lavoro è completato a cura dell’Arciprete Lino Pertile, con la sistemazione della facciata ed il sollevamento del soffitto con l’apertura di luminose finestre.

Nel 1913 Pio X autorizza la nuova intitolazione del Duomo, quella attuale, come Chiesa Arcipretale di San Gaetano Confessore in Santa Maria Assunta.

In un primo tempo, a fronte dell’incremento demografico della città, per ragioni pastorali vengono create due curazie autonome di Santo e Rozzampia, che saranno costituite come parrocchie autonome nel 1943.

Nel 1980 la Diocesi di Padova dispone la ulteriore suddivisione del territorio urbano, creando quattro nuove Parrocchie all’interno dell’unica parrocchia allora esistente: S. Vincenzo, S. Sebastiano, Conca e Madonna dell’Olmo.

Oggi la Parrocchia di San Gaetano in Santa Maria Assunta svolge la sua multiforme attività ministeriale e pastorale nel territorio corrispondente al centro storico di Thiene, ed è rimasta custode dell’eccezionale patrimonio artistico presente nelle Chiese del Duomo e del Rosario e di quello raccolto nel Museo di Arte Sacra, nonché del patrimonio storico – culturale raccolto nell’Archivio e nella Biblioteca Ecclesiastica dei libri Antichi e Rari.