Chiesa del Rosario

La Chiesa nasce nell’area dell’antico cimitero (vicino al Duomo) con il titolo di S.Martino. Alla fine del 1500, dopo la battaglia navale di Lepanto (7 ottobre 1571), viene dedicata alla Madonna del SS. Rosario.

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La storia di questa chiesa, esistente già nel 1418, è legata alla presenza delle Confraternite, nate nel medioevo e moltiplicatesi dopo il Concilio di Trento (1545-1563), che avevano scelto questa antica chiesa come luogo di culto e di aggregazione; in origine era costituita da un’unica aula, dal presbiterio e due cappelle delle confraternite, aggiunte sul finire del 1400, che davano alla pianta la forma di croce latina. Tra il 1675 e il 1699 la chiesa “per lo avanti divisa con muri in tre parti fu ridotta in un sol corpo”. Si aggiungono il presbiterio (Cappella del SS. Rosario), gli spazi vengono riorganizzati e la Chiesa comincia ad avere un suo decoro.
La chiesa rimane integra per vari anni e sopravvive alla soppressione delle Confraternite voluta dalle leggi napoleoniche (1806) e successivamente annullate nel 1813 dagli austriaci.
Il 1911 è una nuova data importante per la storia della Chiesa di Thiene; iniziano i notevoli lavori di ampliamento del vicino Duomo, si apre un nuovo accesso (attuale via Roma) e si amplia il piazzale antistante; la Chiesa del Rosario ne viene coinvolta: si abbattono il portico e la Chiesa adiacente della SS.Trinità o del Carmine, appare così in luce la nuda facciata che l’architetto thienese Claro Pasinati ricompone ed abbellisce in forme barocco settecentesche così come la vediamo oggi. La superficie è scandita da lesene ioniche, da trabeazioni lineari, dalle nuove finestre e dal portale antico; la parte centrale termina con un timpano ed collegata all’inferiore con due volute.

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L’interno della chiesa è a tre navate diviso da arcate a tutto sesto poggianti su coppie di colonne in marmo e capitelli ionici; la navata mediana è coperta da una semplice volta e decorata con cornici e lesene con quattro tele degli Evangelisti; le navate laterali sono divise in tre campate ciascuna con i soffitti decorati da affreschi e stucchi barocchi, il pavimento, rifatto nel 1783, è a quadroni di marmo rosso e bianco di Asiago.
Il presbiterio è il complesso più importante della Chiesa per il valore artistico degli elementi compositivi, è un capolavoro di decorazione barocca in stucco di autori sconosciuti: volute, riccioli, cartigli, festoni, cornucopie, drappi, motivi floreali e, a tuttotondo, graziosi cherubini e angeli inquieti incorniciano tele ed affreschi. Sullo spendido e maestoso altare barocco in marmi policromi è incastonata la pala, datata 1590 e firmata dal pittore padovano Matteo Grazioli, raffigurante la Madonna del SS. Rosario tra S. Domenico e S. Caterina di Siena. Attorno è completa da 15 formelle che rappresentano i Misteri del Rosario.

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