Scuola dell’infanzia Ferrarin – Presentazione

La storia

Le origini della Scuola dell’Infanzia “F. Ferrarin” di Thiene risalgono al lontano 1885, su iniziativa della popolazione. Si chiamava Asilo Infantile “F. Ferrarin” e fu eretto ad Ente Morale con Regio Decreto 03 marzo 1895, ai sensi della Legge n. 6962 / 1890. Aveva l’obiettivo di provvedere all’educazione e all’istruzione dei bambini e delle bambine della città di Thiene, con particolare attenzione ai più bisognosi. L’edificio che ospita la nostra Scuola dell’Infanzia Paritaria fu costruito tra il 1902 e il 1903. Fu inaugurato nel 1905, intitolato al benefattore Francesco Ferrarin, industriale thienese e gestito da religiosi. Le Suore della Carità dette di “Maria Bambina” si sono adoperate per la riuscita dell’Asilo Infantile per quasi tutto il ventesimo secolo. Nel corso dei decenni, le Suore sono state affiancate da personale laico che, gradatamente, le ha sostituite. Il 31 agosto 1995 l’ultima suora, che dirigeva la Scuola, fu trasferita ad altro incarico.Nell’aprile del 1997, la gestione della Scuola per l’Infanzia “F. Ferrarin” fu affidata alla Parrocchia di San Gaetano in Santa Maria Assunta con decreto 15 marzo 1997, n. 33, Concessione Regionale, con una Convenzione tra la Parrocchia e il Comune di Thiene. La Scuola per l’Infanzia “F .Ferrarin” si trova nel centro di Thiene e conta su un vasto bacino d’utenza che va dal centro fino all’estrema periferia e ai paesi limitrofi.

La popolazione scolastica è eterogenea: comprende, infatti, bambini e bambine di Thiene e immigrati sia dall’Africa sia dall’Europa (Est europeo) sia dall’Asia. Questa mescolanza è una grande opportunità educativa. Permette, infatti, la conoscenza, l’incontro e lo scambio tra culture e lingue diverse. Tutti i bambini e tutte le bambine si abituano, fin da piccoli, a conoscere e a rispettare il diverso da sé, a capire, che non “ci sono le razze, ma molte differenze”, che tutti fanno parte della stessa popolazione, di un’unica identità, di un’unica appartenenza, come scrive il Genetista prof. Guido Barbujani, insegnante di Genetica all’Università degli Studi di Ferrara, nel suo libro “Sono razzista, ma sto cercando di smettere” (editore Laterza, 2008). Si tratta di una sfida che le docenti sapranno raccogliere per elaborare la programmazione educativo – didattica che tenga conto delle diversità religiose e linguistiche in un processo di inclusione continuo e permanente. Le nuove generazioni, che ci guardano, sapranno, così, sperimentare la tolleranza, la collaborazione, la costruzione della pace, valori trasversali che appartengono all’umanità e a tutte le religioni.

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