Giubileo dei Giovani 2025, un tempo di grazia
Il Papa ha chiamato e noi ci siamo messi in cammino senza esitare! Già dal Campo da Graça a Lisbona, dopo l’annuncio di Papa Francesco che ci sarebbe stato un Giubileo del Giovani, noi avevamo esclamato: ci saremo!
Ed eccoci qua, due anni dopo, nella Città Eterna per lodare ed esaltare il Signore e metterci in ascolto della Sua Voce. Siamo partiti lunedì 28 luglio da Thiene, eravamo 22 giovani dalle parrocchie del Duomo, San Vincenzo, San Sebastiano e altri delle parrocchie limitrofe, accompagnati da don Luca (altri 10 ci hanno raggiunto il venerdì a Roma per vivere il weekend). Arrivati a Roma siamo stati accolti nel grande Padova camp, un grande campeggio costituito da 300 tende, gazebo, bagni, docce all’aperto che ha ospitato i 1000 giovani della nostra diocesi che hanno vissuto questa esperienza incredibile. Già dall’inizio abbiamo sperimentato la Provvidenza del Signore che si manifestava nella generosità del parroco e dei parrocchiani che ci hanno ospitato in quei giorni. Il nostro arrivo non era previsto fino a due settimane prima per via di problemi organizzativi ma la Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo all’Olgiata non si è tirata indietro quando è arrivata la richiesta di ospitare un migliaio di ragazzi da Padova.
Abbiamo vissuto tanti momenti di comunità e divertimento tra di noi, con i padovani e con le persone provenienti da tutto il mondo e ogni volta si respirava aria di fraternità, sentivo che chiunque incontravo era in cammino con me, stava cercando anche lui qualcosa di grande. Molto intense sono state le due catechesi preparate dalla pastorale giovanile della diocesi Padova, ci hanno permesso di interrogarci, di porci alcune domande per capire a che punto della nostra vita siamo, chi siamo e cosa stiamo cercando.
Come gruppo di Thiene abbiamo attraversato due Porte Sante (una non bastava!), a San Giovanni Laterano e poi a Santa Maria Maggiore. Per quest’ultima ci siamo predisposti a vivere il passaggio già mentre eravamo in fila attraverso dei canti d’invocazione e con la preghiera del Rosario, è stato un modo per affidare anche a Maria la nostra vita e questo pellegrinaggio che stavamo portando a compimento. All’ingresso in Basilica ci siamo diretti davanti alla tomba di Papa Francesco e lì ho vissuto qualche minuto di preghiera silenziosa ringraziando Dio per la guida e il pastore che è stato per tutti noi e ho invocato il suo aiuto perché continui a guidarci da lassù.
Un altro momento molto forte di incontro con il Signore Gesù è stata la Celebrazione Penitenziale di venerdì mattina: il vescovo Claudio e tutti i presbiteri della nostra diocesi si erano resi disponibili per le confessioni e uno ad uno ci siamo accostati a questo grande sacramento. È stata occasione per esprimere la nostra gioia, il nostro pianto, le nostre difficoltà e lì ho potuto personalmente sentire l’amore di Dio che si riversava in me, l’ho sentito presente, l’ho sentito vivo. Come me, ciascuno ha nel cuore uno sguardo, una parola, una sensazione che si è portato a casa da questa settimana per cui desidero condividere alcune testimonianze raccolte in questi giorni. Il Giubileo dei Giovani a Roma è stata un’esperienza incredibile. Non è semplice raccontare ciò che abbiamo visto e ciò che abbiamo sentito in quei giorni. Non è semplice perché è stata, letteralmente, una cosa dell’altro mondo!
Assieme a tanti giovani provenienti da Paesi diversi, davvero abbiamo visto e toccato con mano un’altra Terra. É il Regno di Dio, che c’é… é proprio qui! É piú vicino di quello che sembra.
Nella fede siamo stati chiamati a ricordare che é possibile un modo nuovo e autentico di vivere, fatto di accoglienza, condivisione, amore.
Dobbiamo sempre avere speranza; dobbiamo sempre credere che un mondo migliore sia possibile. Ve lo diciamo noi giovani, che questo mondo nuovo lo abbiamo visto con i nostri occhi, durante la Veglia con il Papa a Tor Vergata.
Di questi tempi, sperare con fiducia nel futuro è la missione più coraggiosa e audace che siamo chiamati a compiere. Ed è una missione che non parte da lontano, ma da casa nostra. E se vi sentite scoraggiati chiedetevi: ma cosa ci facevano un milione di giovani a Tor Vergata quella sera d’agosto del 2025? Doveva (deve) davvero esserci qualcosa di Grande che continua a dare ragione alla nostra Speranza.
Ilaria, 29 anni
Immagina ritrovarsi per una settimana, in una città con un milione di persone che arriva nel tuo stesso momento e che, come te, professano la stessa Fede.
Siamo persone, nulla di più e nulla di meno ; si affidano, cantano, sorridono, saltano, applaudiscono e credono nel Signore Gesù.
Siamo persone, ciascuna con il proprio modo di pregare: chi con una fede ben salda, chi con una fede ballerina, chi con una convinzione assoluta, chi con una convinzione flebile. Abbiamo tutti deciso di prendere, lasciare il proprio paese per una settimana e venire a Roma.
Che potenza, che gioia e che fortuna poter essere qua!
Tanti i momenti di preghiera, di riflessione personale, di canto… momenti arricchenti, che ti rendono felice, che ti saziano.
Ringrazio il Signore per avermi chiamato, per avermi fatto vivere questa esperienza con la mia compagna e per essere entrato nella mia Vita.
Andrea, 28 anni
Per noi il Giubileo è stata una preziosa esperienza di fede viva e condivisa. Vedere fiumi di giovani cantare e pregare con gioia ci riempie di speranza e ci sprona a fare di più nel nostro percorso di vita. I giorni a Roma non sono stati solo ricchi di momenti spirituali, ma anche di occasioni per creare o rinforzare rapporti umani profondi e perciò ci ha toccato particolarmente Papa Leone quando ha detto che “l’amicizia può veramente cambiare il mondo”. Per coltivare questa forma d’amore che va al di là delle apparenze e delle diversità, però, ci vuole quel “coraggio di scegliere” di cui parlava il Santo Padre che “viene solo dall’amore di Dio”. Il Giubileo ci ha dato, in questo senso, l’opportunità per nutrire questo amore da cui sentiamo che dipende tutta la nostra esistenza.
Elisabetta e Alice, 25 anni
L’esperienza unica del Giubileo mi ha aiutato ad approfondire meglio la mia fede in particolare attraverso le giornate a Tor Vergata dove, nonostante la fatica e la pioggia della notte, ho passato dei bellissimi momenti con delle persone stupende. La cosa che mi rimane fissa in memoria è sicuramente quella nuvoletta dipinta d’arcobaleno che vegliava su di noi al nostro risveglio nella quale ho percepito la presenza del Signore.
Paolo, 18 anni
In occasione del Giubileo a Roma ho potuto vedere con i miei occhi quanti Giovani sono in cammino nel proprio percorso di fede e quanto essi desiderino conoscere Dio e fare esperienza del Suo amore!
Il momento che mi ha toccata maggiormente è stata l’adorazione del sabato sera a Tor Vergata. Vedere come ogni persona, da ogni parte del mondo, pregava in modi diversi, ma sempre per Lui, mi ha riempito il cuore di gioia.
Ho incontrato tanti giovani, ho approfondito la mia fede, e ho vissuto l’esperienza di una Chiesa che è viva, presente e piena di giovani!
Valentina, 19 anni
Questa settimana di Giubileo dei Giovani ci ha toccati, ha seminato in noi qualcosa di nuovo, è difficile rimanere indifferenti alla Veglia e alla Messa a Tor Vergata. È stata per me una sensazione indescrivibile, tanta tanta gente a perdita d’occhio, bandiere che sventolavano da tutte le nazioni, canti di lode che si elevavano al cielo, lo Spirito che aleggiava sopra di noi. Le parole di papa Leone sono state chiare, semplici, incisive e sono arrivate dritte al cuore: “Aspirate alle cose grandi, alla santità, non accontentatevi di meno”. Il Signore chiama, il Signore sogna per noi una vita in grande, il Signore sta ancora guidando la Sua Chiesa, ed è una Chiesa giovane, viva, in cammino, che non deve temere di rimanere sola. In questa settimana il Papa ha ravvivato in noi la Speranza, quella vera, in Cristo Risorto, e vogliamo davvero come giovani continuare a camminare in Lui.
Francesco, 27 anni