Espressione della cura verso la preghiera liturgica, molti volontari si sono offerti negli anni per un servizio, che renda sempre più consona la preghiera della nostra comunità e nelle nostre chiese. In questi mesi, Covid permettendo, si stanno istituendo e rinnovando i turni di molti servizi, secondo il ministero proprio cui ciascuno si è sentito chiamato a donarsi. Un grazie per i molti testimoni e per quanti desiderano mettersi a disposizione in questo pregevole servizio. Vista la delicatezza del ministero, verranno offerti momenti di formazione e di coordinamento.
MINISTERO DELL’ACCOGLIENZA
È l’esercizio di quella particolare nell’accoglienza messa in atto per avvicinare, accogliere e accompagnare amabilmente i fratelli e le sorelle che giungono in chiesa per la preghiera. Questo servizio si è fatto assai prezioso e necessario nel periodo Covid per la cura dell’accoglienza, nel rispetto delle norme di sicurezza e di protezione, da attuarsi necessariamente anche nelle nostre chiese, per assicurare un sereno svolgersi della preghiera. È un servizio di persone che sono occupate, non solo di curare la sanificazione e la igienizzazione dell’ambiente del duomo al termine delle celebrazioni, né solo di indicare con sereno accompagnamento le norme sanitarie da osservare, ma sono chiamate – ogni giorno di più –ad approfondire il loro ministero perché diventi capace di mostrare il volto materno della Chiesa proprio nel compito dell’accoglienza.
LETTORI
Il lettore è la persona che è incaricata di proclamare la parola di Dio e altri testi nelle celebrazioni liturgiche. Ai lettori spesso vengono affidati anche altri compiti in campo pastorale. Per l’importanza dell’ufficio del lettore, le Chiese hanno previsto un rito liturgico con cui viene conferito il lettorato Il lettorato è un ministero che evidenzia il rapporto esistente tra la parola di Dio e la liturgia. Secondo la teologia cristiana, la liturgia è il “luogo” privilegiato in cui la parola di Dio risuona oggi, nella Chiesa. Attraverso la proclamazione della parola di Dio nella liturgia, infatti, il Cristo risorto si fa realmente presente tra i fedeli e dona loro il suo Spirito per la glorificazione di Dio Padre e la loro santificazione. I fedeli in tal modo esercitano quel “culto spirituale” che è proprio dei veri adoratori del Padre (cfr. Gv 4,24). Si può dire che mediante la proclamazione pubblica della Parola, avviene nella Chiesa una vera “epifania” (= manifestazione) del Signore, che si rende presente tra i fedeli convocati dalla medesima Parola (= il Verbo incarnato) per professare e crescere nella fede e celebrare il mistero pasquale. In forza della presenza reale e operante del Signore risorto, la proclamazione della Parola, nella liturgia, diventa un evento salvifico, cioè un evento che rende attuale la salvezza per chi vi partecipa. In altri termini, quando colui che legge fa risuonare tra i fratelli la parola di Dio, non racconta una storia del passato, ma annuncia un “mistero” (= evento di salvezza) che si realizza per quanti l’ascoltano con attenzione e l’accolgono con fede [da: Scuola Teologica per i Ministeri (a cura di), Lettorato, Arcidiocesi di Agrigento].
MINISTRI DELL’EUCARESTIA
ll ministro straordinario della comunione è un battezzato laico, uomo o donna, cui è affidato in maniera straordinaria (cioè solo quando si presenti una reale necessità) il servizio liturgico della distribuzione della comunione eucaristica: – durante la messa, in caso di assemblee particolarmente numerose, o altro; – fuori dalla messa, agli ammalati, in casa o in ospedale, che siano impossibilitati a recarsi in chiesa. Il mandato ai ministri straordinari è conferito dal parroco, o talvolta dal cappellano ospedaliero, con l’autorizzazione del vescovo diocesano, per un periodo di tempo determinato, rinnovabile anche più volte. Per questo servizio i ministri partecipano ad percorso di formazione. Questo ministro, inoltre, sempre in assenza di altri ministri ordinati oppure di accoliti, può esporre il Santissimo Sacramento alla pubblica adorazione secondo le norme della chiesa locale, senza però impartire la benedizione eucaristica. Il mandato di distribuire la comunione affidato ad un laico rimane un ministero straordinario, poiché gli unici ministri ordinari della distribuzione della comunione sono il vescovo, i presbiteri e i diaconi … Nell’amministrare la comunione ai malati impossibilitati a partecipare alla messa, il ministro straordinario segue il formulario elaborato dalla propria diocesi.
SERVIZIO RACCOLTA OFFERTE
L’abitudine di raccogliere offerte risale alle origini della Chiesa, anche se il modo è cambiato con il passare del tempo e si è adattato alle caratteristiche della società. I primi cristiani erano soliti portare il pane durante la messa. Questo veniva offerto al sacerdote perché lo consacrasse. Ancora oggi, in certe liturgie, i fedeli portano il pane e il vino. In un secondo momento, invece del pane la gente ha iniziato a offrire altri doni per i poveri oppure per la chiesa stessa. Oltre a quelle abituali, ci sono poi le collette speciali, stabilite dalle Conferenze Episcopali per uno scopo di tipo caritatevole, di evangelizzazione, per la formazione di seminaristi, … ed è sempre legato all’azione evangelizzatrice, pastorale e caritativa della chiesa. La presentazione del pane e del vino è quel momento della messa chiamato “offertorio”. È un momento solenne, che ci permette di fare qualcosa di concreto per aiutare la comunità religiosa e rafforzare il potere della preghiera. Il cestino che passa durante la celebrazione della Santa Messa è solo uno dei tanti modi con cui il fedele può contribuire al sostentamento della comunità religiosa. I cestini, trasportati dai fedeli che passano tra le file dei banchi per ricevere le offerte, impiegate per il mantenimento delle varie attività della comunità cristiana e sono essenziali per il sostentamento della chiesa stessa. Con i soldi raccolti vengono pagate le bollette e le spese di assicurazione, di manutenzione delle strutture e dell’attività pastorale. E, non ultimo, per l’aiuto dei bisognosi che chiedono aiuto per sé e per la propria famiglia. Discrezione e rispetto accompagnano questo servizio di volontariato, così prezioso.
PULIZIA DELLA CHIESA
Preziosissimo il servizio svolto dal nostro sacrista, talora è però insufficiente per mantenere pulito un ambiente così grande. In occasioni particolari vengono richiesti degli aiuti particolari. È un servizio umile ma molto utile, e corrisponde appieno alle parole che Gesù ha detto ai suoi discepoli: «… chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti» (Mc 10,43-45). Chi desiderasse dare la propria disponibilità può farlo in sacrestia al termine delle messe.
SERVIZIO FLOREALE
La comunità cristiana ha bisogno per la propria espressione non solo della partecipazione attiva dei fedeli, ma anche di un’atmosfera di bellezza. Quindi il luogo in cui si riunisce per celebrare i sacramenti non è un elemento indifferente per la celebrazione stessa. Si devono, pertanto, adottare opportuni accorgimenti, perché l’ambiente liturgico sia segno di ciò che l’assemblea celebra in quel momento dell’anno liturgico. “ Da qualche tempo la nostra chiesa ha mostrato un impreziosirsi della cura floreale. Un grazie sincero va detto al gruppo di volontari che si sono presi a cuore questo sevizio, che con semplicità e generosità sta rendendo più curato l’ambiente della nostra preghiera. Questo gruppo è andato crescendo nel numero, nella cura e nella generosità. Grazie di cuore per quanto si sta facendo. Anche per questo servizio, chi desiderasse dare la propria disponibilità può farlo in sacrestia al termine delle messe.